9, 2015 | ||||
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Saggio |
Fabio Maggi
Dediche e lettere tra Carlo Emilio Gadda e Cesare Angelini
Scambio epistolare tra Carlo Emilio Gadda e Cesare Angelini (1886-1976, sacerdote e letterato). Accanto alle lettere si sono riportate anche le dediche nei libri. Lo scambio epistolare è circoscritto dal 1931 al 1940; riguarda un incontro a Pavia tra i due autori e un'interessante lettera-recensione di Angelini al Castello di Udine. Accanto allo scambio epistolare si sono riportate le reciproche citazioni dei due autori nelle loro pubblicazioni, dal 1948 al 1970.
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Saggio |
Luca Tosin
La rappresentazione della mitologia in alcune marche editoriali del XVII secolo
Tra i soggetti iconografici presenti nelle marche del Seicento compaiono animali, fiori e alberi, scene di vita quotidiana e di lavoro nei campi, immagini allegoriche e personaggi mitologici derivanti dalla tradizione greca e romana. Dopo una breve analisi delle varie tipologie di marche se ne propone un campionario tratto dai libri pubblicati in Italia nel XVII secolo e che hanno come oggetto figure ed episodi derivanti dai miti. Per ognuna vengono trascritti brani desunti da libri di emblemi, scritti da metà del XVI secolo in poi, testi che divennero un utile e dotto riferimento agli ideatori delle imprese tipografiche.
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Saggio |
Roberto Galbiati
Dediche e pubblico nel Rifacimento di Berni dell'Inamoramento de Orlando
L'esame delle tre dediche del Rifacimento di Francesco Berni dell'Inamoramento de Orlando di Matteo Maria Boiardo si rivela una buona specola per studiare l'opera, poiché vi si possono osservare le principali novità del testo di Berni rispetto a quello di Boiardo. La scelta di due dedicatarie pie e impegnate in prima persona nei movimenti di riforma della Chiesa (Vittoria Colonna e Caterina Cibo) conferisce al Rifacimento una dimensione morale che la lettura del poema avallerà. La diretta allocuzione alle dedicatarie anticipa, poi, l'altra grande novità del Rifacimento: Berni dialoga ininterrottamente con il pubblico, a cui richiede un atteggiamento attivo verso la storia narrata. Vi è, infine, un altro aspetto significativo su cui le dediche attirano l'attenzione: aver dedicato il poema a tre dame e aver invocato le donne sin dal primo verso del poema («Leggiadri amanti e donne innamorate») non può non richiamare il Furioso, che fa della riflessione femminile una delle maggiori novità della sua narrazione.
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Saggio |
Vincenzo Vitale
La dedica ad Ariete: implicazioni anti-aragonesi nel Novellino di Masuccio
Il Novellino di Masuccio è una raccolta di cinquanta novelle pubblicata per la prima volta nel 1476. L'opera presenta una cornice molto innovativa. A differenza del Decameron le novelle non sono raccontate da personaggi fittizi ma dall'autore stesso, che premette al racconto vero e proprio una dedica indirizzata a un personaggio illustre. La cornice di dediche del Novellino è stata poco studiata; eppure le lettere dedicatorie del Novellino sono fondamentali per la comprensione delle novelle. Il saggio propone l'analisi della dedica ad Ariete, la settima della quarta parte. Con questa dedica Masuccio ha costruito probabilmente una dissimulata auto-dedica al proprio segno zodiacale. Il riconoscimento dell'identità di Ariete consente di cogliere il raffinato sistema di implicazioni con le novelle contigue, la sesta e la settimana della quarta parte. I due racconti formano un dittico a contrasto sul rapporto tra amicizia e onore. Per Masuccio l'onore è il valore più importante, anche più importante di un'amicizia perfetta. La morale che si ricava dalle novelle e dalla dedica ad Ariete getta nuova luce sulla quarta novella della quinta parte, che contiente una velata accusa politica nei confronti dell'erede al trono del Regno di Napoli, Alfonso duca di Calabria, e della dinastia aragonese.
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