9, 2015 | ||
Saggi |
Fabio Maggi
Dediche e lettere tra Carlo Emilio Gadda e Cesare Angelini*
Un brano del Castello di Udine evidenziato a matita da Angelini |
F. M.
Edizione delle dediche e delle lettere
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Note
* Desidero ringraziare, per le lettere di Carlo Emilio Gadda a Cesare Angelini, il Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia, nelle persone del presidente Maria Antonietta Grignani e del direttore tecnico Nicoletta Trotta; per le dediche autografe di Gadda ad Angelini, la Biblioteca del Seminario Vescovile di Pavia, nelle persone del direttore don Giacomo Ravizza e del responsabile della Biblioteca Simone Pirola; per le lettere di Angelini a Gadda, l'Archivio Contemporaneo "A. Bonsanti" del Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux di Firenze, nelle persone del direttore Gloria Manghetti e di Fabio Desideri. Sono grato, per l'autorizzazione alla pubblicazione, ad Arnaldo Liberati, erede di Gadda; a Germana Pozzi Biroli, erede di Angelini.
1 C.E. Gadda, La Madonna dei Filosofi, Firenze, Edizioni di Solaria, 1931.
2 Id., Il castello di Udine, Firenze, Edizioni di Solaria, 1934.
3 Così G. Prezzolini, nel suo Diario. 1942-1968, Milano, Rusconi, 1980, pp. 461-462: «27 settembre 1967. [...] Fra pochi giorni partiremo per fare visita ad Angelini […] La sua umanità si esprimeva nella forma cristiana del regalo. Non bisognava lasciarsi scappar dalla bocca che un libro, un monile, un ritratto era bello, perché te lo regalava».
4 C. Angelini, Manzoni, Torino, Utet, 1942 (5a edizione, Torino, SEI, 1963).
5 Id., Notizie di poeti, Firenze, Le Monnier, 1942 (2a edizione, ivi, 1944).
6 Id., I doni della vita. Lettere 1913-1976, a cura di A. Stella e A. Modena, Milano, Rusconi 1985, p. 260.
7 In merito, interessante lo studio di C. Repossi, Cesare Angelini, lo stile come storia, in Cesare Angelini nel 'tempo' delle amicizie, a cura di A. Stella, Pavia, Università degli Studi di Pavia, Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, Edizioni Tipografia Commerciale Pavese, 1996, pp. 35-62.
8 C. Angelini, Acquerelli, Brescia, La Scuola Editrice, 1948, 2a edizione ampliata, ivi, 1950, p. 47.
9 Id., Questa mia Bassa (e altre terre), Milano, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1970, ultima edizione riveduta, a cura di A. Stella, ivi, 1992, p. 57.
10 Id., Cronachette di letteratura contemporanea, Bologna, Boni, 1971, p. 214.
11 Il "Corriere della Sera" dell'8 ottobre 1967, riporta, in due lettere, un dialogo pubblico tra Gadda e Goffredo Parise, dal titolo La fine della letteratura. Gadda, tra l'altro, scrive: «[…] Ti prego di notare che il termine "letteratura" è tra i pochi da cui aborrisco». Testi ora raccolti in C.E. Gadda − G. Parise, «Se mi vede Cecchi, sono fritto», a cura di D. Scarpa, Milano, Adelphi, 2015, pp. 262-266. Ad una probabile lettura delle pagine del "Corriere" si deve il riferimento angeliniano.
12 C. Angelini, I doni della vita. Lettere 1913-1976, cit., p. 481.
13 Pubblicata in A. Arbasino, Certi romanzi, Torino, Einaudi, 1977, pp. 351-371; poi in C.E. Gadda, «Per favore, mi lasci nell'ombra». Interviste 1950-1972, a cura di C. Vela, Milano, Adelphi, 1993, p. 109.
14 La lettera fa riferimento a un incontro tra Angelini e Gadda, probabilmente nel Seminario Vescovile di Pavia. Da una missiva di Gianfranco Contini a Gadda del 31 luglio 1936: «Mi ha scritto di te con molta simpatia anche don Angelini». In G. Contini − C.E. Gadda, Carteggio 1934-1963, a cura di D. Isella, Milano, Garzanti, 2009, p. 53. Nell'archivio Contini, custodito presso la Fondazione "Ezio Franceschini" di Firenze, non è conservata questa lettera di Angelini.
15 C.E. Gadda, Il castello di Udine, cit.
16 C.E. Gadda, Il castello di Udine, cit.
17 Il secondo pellegrinaggio di Angelini in Terrasanta sarà per il marzo-aprile 1937. Il primo era stato nel dicembre-gennaio 1932-1933.
18 C.E. Gadda, Il castello di Udine, cit.
19 A Valbissera, sulle colline intorno a San Colombano al Lambro, era sita una Villa che ospitava studenti e insegnanti del Seminario Vescovile di Pavia.
20 Dal 1939 al 1961 Angelini è rettore dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia, uno dei più antichi collegi universitari d'Italia, fondato da Carlo Borromeo nel 1561.
21 Fausto Ardigò (1911-1944), alunno del Collegio Ghislieri di Pavia, laureato nel 1932, docente di Diritto commerciale comparato. Coinvolto negli eventi bellici, morì prigioniero di guerra negli Stati Uniti. Intrinseco di letteratura, fu in amicizia, tra gli altri, con Angelini, Gadda e Contini cfr. C. Angelini, De profundis per Fausto, in Questa mia Bassa (e altre terre), cit., pp. 207-211; G. Contini, Fausto Ardigò, in «Quaderni dell'Almo Collegio Borromeo. Saggi di umanismo cristiano», gennaio 1946, N. 1, pp. 86-90, poi incluso in G. Contini, Amicizie, Milano, Libri Scheiwiller, 1991.