Seminario: Nuove tecnologie e ricerca letteraria: le dediche dei libri a stampa nel Quattro e Cinquecento (3CP) Fr. 08.15-10.00 M. A. V. Vitale |
Vecchio piano di studi | MA: |
Teorie e metodi dell'Italianistica Metodi della ricerca letteraria italiana Competenze di ricerca applicate Approfondimento in Italianistica Interfilologia: Letteratura e Linguistica |
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Nuovo piano di studi | MA: |
Teorie e pratica della ricerca Interfilologia: Letteratura e Linguistica (esclusa Italianistica) |
Masterstudiengang Literaturwissenschaft |
Nel corso di questo seminario gli studenti e i dottorandi avranno la possibilità di entrare nel vivo di una ricerca della sezione di Letteratura italiana di Basilea. In particolare potranno conoscere approcci metodologici e linee di indagine sviluppati nell'ambito del progetto I margini del libro: indagine teorica e storica sui testi di dedica, entrando in contatto diretto con le nuove tecnologie applicate alle discipline umanistiche e partecipando in prima persona all'incremento della Banca Dati on line (http://www.margini.unibas.ch) con l'elaborazione di schede pubblicate poi a loro nome. Al seminario possono partecipare anche dottorandi di altre università.
Questo seminario è suddiviso in una parte teorica e storica (definizione e storia della dedica, analisi del testo di dedica; introduzione alle modalità della ricerca e all'uso del sistema di immissione) e in una parte pratica (formalizzazione dei materiali raccolti ed elaborati, immissione in AIDI), sostenuta anche da un'attività di tutorato, che permette di sviluppare l'aspetto formativo insito in un lavoro d'équipe. Il seminario consente a studenti e dottorandi di impadronirsi delle competenze della disciplina partecipando in prima persona a una ricerca in atto: come fruitori che imparano grazie agli strumenti didattici forniti on line e grazie alla consultazione delle dediche già presenti in AIDI (utenti), e come collaboratori che contribuiscono attivamente al suo incremento (collaboratori). Il sistema elaborato consente infatti sia una forma di apprendimento on line, sia una partecipazione attiva, sempre on line, tramite l'inserimento di nuove dediche. Allestendo una scheda per l'immissione di una dedica in AIDI studenti e dottorandi si esercitano a usare in prima persona, e con immediato riscontro, gli strumenti e i metodi della filologia e della ricerca storiografica. L'immissione formalizzata dei dati per ogni singola dedica richiede infatti un processo di riflessione teorica e di modellizzazione, che coinvolge vari ambiti del sapere letterario, storico e filologico: almeno la teoria della letteratura (per definire il genere dell'opera, la funzione della dedica), le tecniche di analisi formale e metrica per la descrizione della dedica stessa (che può essere sia in prosa sia in versi), la competenza storica per la schedatura dei dedicatari e per la definizione del loro rapporto con il dedicante, la storia del libro per la descrizione dell'opera, l'uso dei fondi antichi e moderni delle biblioteche. Particolarmente innovativo è l'esercizio di formalizzazione del materiale studiato (opera e dedica) nonché l'uso delle nuove tecnologie nell'ambito degli studi letterari, che fornisce allo studente di una materia tradizionalmente lontana dalle competenze tecnologiche una notevole abilità nella produzione e nella fruizione di risorse informatiche. Genere minore e poco studiato nella tradizione italiana, la lettera dedicatoria o la più breve dedica può rivelarsi preziosa per la comprensione di un'opera, di un autore e di un periodo storico. Fenomeno diffuso e capillare, la dedica riguarda testi e autori anche molto lontani tra loro, generi e forme diversissime. A chi tenti un primo censimento, apparirà subito evidente quanto normale e socialmente accettata, anzi necessaria, fosse questa pratica in Italia ancora fino all'Ottocento. E anzi potrà verificare che, con modifiche e metamorfosi, la dedica continua la sua gloriosa carriera fino al Novecento. Eppure pochi lettori saprebbero dire a chi erano in origine dedicate alcune tra le opere più note della nostra letteratura. Esibite in apertura e soggette per loro stessa natura a un inevitabile e progressivo logoramento, le dediche infatti sono spesso soppresse tra la prima edizione e le successive. Ma per conoscere meglio consuetudini e comportamenti di molti scrittori può essere istruttivo indagare proprio su questa parte effimera e poco nota della loro produzione. In effetti queste pagine marginali, nella loro estrema contingenza e fragilità, riflettono in maniera quasi non mediata le condizioni storiche, sociali e politiche in cui sono state scritte, e se indagate a fondo rivelano aspetti tutt'altro che marginali di uno scrittore e della sua opera. Bibliografia: |
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