8, 2014 | ||||
Abstracts | english version |
Saggio |
Vincenzo Vitale
L'epistola dedicatoria della summontina come finale dell''Arcadia' di Sannazaro
Questo intervento tenta di dimostrare che la lettera dedicatoria dell'Arcadia di Sannazaro, firmata ufficialmente da Pietro Summonte, è opera in realtà dello stesso Sannazaro. Il punto di partenza per questa dimostrazione è il riconoscimento di un saldo rapporto intertestuale con l'epistola proemiale della Raccolta aragonese. Un passaggio importante dell'indagine consiste nell'indicazione del motivo per cui Sannazaro decise di avvalorare la versione di un'Arcadia pubblicata da Summonte senza l'autorizzazione dell'autore. Esso è riconosciuto nella volontà di stabilire un parallelismo tra la storia editoriale del suo romanzo e le circostanze in cui avvenne la pubblicazione dell'Eneide. Alla luce del carattere letterario e intertestuale della lettera dedicatoria dell'Arcadia è posto l'interrogativo circa la natura autentica di questo testo: si tratta di "testo" o di "paratesto"? Lo studio conduce alla conclusione che la dedica dell'Arcadia è "testo" a tutti gli effetti, poiché essa contribuisce addirittura a delineare l'assetto definitivo della trama dell'opera.
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Saggio |
Marco Paoli
L'incisione al servizio della dedica. Gli apparati decorativi nelle dediche dal Cinquecento al Settecento
Lo studio si propone di analizzare gli elementi decorativi che accompagnano le dediche nelle edizioni a stampa di antico regime. Vengono prese in considerazione sia le ornamentazione incise dell'epistola dedicatoria, sia stemmi o ritratti dei patroni inseriti nell'antiporta o nel frontespizio. La più articolata espressione di tale aspetto dell'illustrazione libraria si verifica in Italia, a partire dal Cinquecento. Ciò è dovuto al rilievo che nella Penisola assume la dedica mecenatica, sia per la dipendenza degli autori dal sistema del patronage, sia per la frammentazione di tale sistema in mecenati piccoli e grandi diffusi in numerose province del paese. L'esempio italiano verrà seguito in Francia, ma con maggiore sobrietà ornamentale, ance in presenza di edizioni illustrate. Tuttavia, la situazione cambia quando l'influenza della cultura italiana è forte, come con Maria de' Medici o con Mazzarino. Allora, emerge con più decisione e con risultati di alta qualità l'adozione di formule decorative che valorizzano la figura e l'apporto del patrono.
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