17, 2023 | ||||
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Saggio |
Nicola Ribatti
Un «groppo di immagini». Codici metaforici e iconografici in Arte del Belli di Carlo Emilio Gadda
L'articolo analizza i campi metaforici e, in particolar modo, i riferimenti artistici presenti in Arte del Belli di Carlo Emilio Gadda. Come già accade nell'Apologia manzoniana, Gadda legge i suoi autori prediletti cogliendo collegamenti e analogie con le opere visive. Il verso del Belli avrebbe, per lo scrittore milanese, la forza icastica di una stampa del Pinelli o esprimerebbe la stessa visione tragica di opere come i Caprichos o Los desastres de la guerra di Goya; questi ultimi vengono individuati, nell'articolo, come fonte di alcuni passaggi del saggio gaddiano.
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Saggio |
Muriel Maria Stella Barbero
Il dialogo con i testi letterari nei disegni di Michelangelo: un'analisi tipologica
Questo saggio studia le relazioni tra testo e imagine negli autografi michelangioleschi in cui schizzi e disegni sono posti a fianco di citazioni letterarie. Sebbene spesso la loro prossimità appaia casuale, in alcuni casi è infatti possibile riconoscere o per lo meno ipotizzare un legame tematico tra questo tipo di testi e le immagini che accompagnano. Le citazioni letterarie sembrano in generale essere utilizzate da Michelangelo come fonti di ispirazione sia per la sua poesia sia per la sua produzione artistica. La loro presenza sui fogli appare come un modo per fissare un'idea e contemplarla prima di dare inizio alla propria creazione. Prendendo in analisi tutti gli autografi michelangioleschi contenenti citazioni letterarie, il saggio si propone di mostrarne una casistica delle occorrenze a partire dagli accostamenti puramente fortùiti fino ad arrivare ai più deliberati. Questo tipo di indagine si riallacia, sviluppandole ulteriormente, alle più recenti ricerche nell'ambito dello studio sulla produzione grafica di Michelangelo.
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Saggio |
Maria Antonietta Terzoli
Comedia Dante: il titolo del poema e la firma dell'autore nascosti in un verso
Anticipando la lettura completa di Purgatorio xxx, il presente saggio riflette sulla menzione − unica nella Commedia − del nome del protagonista (Dante), riconoscendo nella giustificazione fornita dall'autore anche una ragione di carattere tecnico e metatestuale, che sottolinea il suo straordinario virtuosismo compositivo. L'autrice del saggio individua inoltre nelle prime parole pronunciate da Beatrice, la giovane donna che Dante finge all'origine di quest'opera, la menzione cifrata ma precisa − eppure fin qui mai riconosciuta − della firma dell'autore (nome e cognome) e del titolo del poema, nella forma esatta utilizzata esplicitamente in altri due luoghi della Commedia. Titolo e autore sono registrati proprio nel verso che segue la dichiarazione dell'identità di Beatrice, a sua volta collocato nel centro matematico del canto.
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