16, 2022 | ||||
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Saggio |
Marta Baiardi
Le pietre del dolore. Memoria epigrafico-monumentale della Shoah a Firenze (2012-2021)
Nel mondo occidentale uscito dall'ecatombe della Seconda Guerra Mondiale, la radicalità del genocidio antiebraico perpetrato dai nazisti e dai loro alleati ebbe a lungo una ricezione debole. Il dopoguerra italiano non fece eccezione: l'esperienza disumanizzante testimoniata dalla copiosa produzione memorialistica dei pochi sopravvissuti/e trovò infatti un ascolto distratto e pressoché nessuno spazio nel discorso pubblico. La memoria dell'Olocausto venne dunque coltivata quasi esclusivamente all'interno di circoli parentali e comunitari ebraici. Tuttavia questa tendenza mutò decisamente di segno a partire dal processo al criminale nazista Adolf Eichmann (Gerusalemme, 1961), che portò lo sterminio antiebraico all'attenzione non solo di studiosi e intellettuali, ma del mondo intero. Da allora l'ascesa della Shoah nello spazio pubblico è stata costante e impetuosa, e tuttora dura, corroborata da politiche della memoria di impatto planetario e non senza ambiguità. Il presente saggio si focalizza sugli snodi di questo processo, connettendoli allo sviluppo nel territorio fiorentino di uno specifico corpus lapidario sulla Shoah. Si prendono in esame − studiandone genesi, significato e valore d'uso − le epigrafi e i monumenti collocati in anni recenti, non negli spazi comunitari dell'ebraismo locale, ma nel cuore stesso del paesaggio urbano fiorentino, modificandolo in profondità.
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Saggio |
Nicola Ribatti
Il bisturi, lo stilo e il pennello.
Qualche riflessione su letteratura e arti figurative in 'Anastomòsi' di Carlo Emilio Gadda
L'articolo analizza un breve ma denso testo, Anastomòsi, pubblicato da Carlo Emilio Gadda nel 1943 e riedita, con minime variazioni, nel 1961. Nella prima parte si individuano le numerose isotopie sottese al testo, tra cui emergono in particolar modo quella anatomica e quella pittorica. La seconda parte prova a cogliere alcune analogie interdiscorsive tra il testo gaddiano e La lezione di anatomia del dr. Tulp di Rembrandt. Scopo del contributo è quello di mettere in rilievo lo stresso intreccio tra riferimenti letterari e visuali che caratterizza la prosa di Gadda.
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