17, 2023
 
Wunderkammer    
 

Maria Antonietta Terzoli

Breve ricordo di Luca Serianni a Basilea



La mia conoscenza di Luca Serianni risale a metà degli anni Novanta, quando venne a Basilea per una conferenza e poi andammo a cena, insieme con altri colleghi. Non saprei dire come, ma quella sera ci fu un'intesa immediata e profonda, e cominciò un'amicizia che sarebbe durata tutta la vita. Per anni ci siamo scambiati articoli e libri, scrivendoci e commentando quei doni per telefono o per posta (fig. 1). Sapevo anche di poter contare sulla sapiente discrezione e sulla correttezza estrema di Luca per consigli accademici, per suggerimenti di persone da invitare per convegni o supplenze. La nostra è stata un'amicizia da lontano − de lonh mi verrebbe da dire − che aveva i suoi momenti più personali nei convegni − come quello su Giovanni della Casa organizzato da Gennaro Barbarisi a Gargnano nell'ottobre del 1996 − negli incontri di dottorato svizzeri a cui Serianni era spesso invitato e a cui generosamente accettava di partecipare, durante i miei soggiorni a Roma e in occasione di mie conferenze in Italia. Ricordo con piacere che una volta venne a sentirmi a una lezione su Foscolo per i dottorandi della Sapienza, a cui mi avevano invitato Guglielmo Gorni e Alberto Asor Rosa. L'ultima volta che ci siamo visti è stato in un ristorante vicino a Campo de' Fiori, a Roma, il 22 marzo 2022: ci siamo ritrovati con gioia dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia. Sembrava un rinnovato inizio, e non sapevamo, invece, che era il nostro ultimo incontro. Nelle settimane successive ci siamo scambiati ancora alcune e.mail, l'ultima il 20 maggio, il giorno dopo la sua splendida lezione sul Concetto di norma nella lingua, che tenne a Napoli il 19 maggio, all'Istituto Italiano per gli Studi Storici, nel ciclo di conferenze su "La regola e l'eccezione". Gli avevo scritto per ringraziarlo del piacere intellettuale che mi aveva dato e della discussione appassionante, in cui il suo sterminato sapere era congiunto a toni più personali e affettuosi. La sua risposta fu della consueta cortesia, ma con una nota più inquieta che mi aveva quasi allarmato: «Grazie, cara Antonietta: mi fa davvero molto piacere che tu ti sia collegata (ora sai anche della mia passione per i testamenti). Un carissimo saluto Luca». Adesso so che questo saluto carissimo era davvero l'ultimo. A Basilea Serianni ha tenuto negli anni molte conferenze: ricordo in particolare quella dedicata al Manzoni patriottico e alla lettura di Marzo 1821, il 6 ottobre del 2011, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia (fig. 2). Ma soprattutto ha tenuto un vero e proprio corso durante il semestre autunnale del 2009, nell'ambito delle cosiddette Lezioni basilesi (fig. 3), cicli di lezioni in cui, a partire dal 2003, ho invitato alcuni maestri delle nostre discipline o di discipline affini. Purtroppo non ho trovato nessuna fotografia di quelle lezioni (probabilmente non ne avevamo fatte), ma ho trovato il fascicolo di testi che Serianni aveva puntualmente commentato e gli appunti che avevo preso allora, in quella speciale e fortunata circostanza in cui ho avuto la fortuna di poter ascoltare le sue lezioni insieme con studenti e studentesse, dottorande e dottorandi. Ho riletto questi appunti con qualche emozione e ho ritrovato l'impressione che mi aveva fatto allora il suo modo di insegnare: attento ai particolari, anche a quelli apparentemente secondari, disponibile a spiegare ogni passaggio dell'analisi, mai arrogante, sempre pronto a chiarire i dubbi e le incertezze dei suoi ascoltatori. E ho ammirato di nuovo quell'atto di dedizione e di umiltà nel trasmettere il sapere, dal più semplice al più sofisticato: sempre nell'assoluto rispetto di chi voleva imparare. Il corso era dedicato alla lingua poetica di Pascoli, analizzata nella sua progressiva differenza rispetto a quella della tradizione lirica italiana, e indagata seguendo lo sviluppo cronologico e artistico del poeta nella sua straordinaria capacità di innovazione. Rileggendo le conclusioni che ci affidò in chiusura dell'ultima lezione, ho trovato una folgorante designazione di Pascoli, «spudoratamente autobiografico», che sembra sintetizzarne mirabilmente la poesia e le ragioni espressive più profonde. Forse solo Luca Serianni, così schivo e riservato, così misurato e geloso della propria biografia, poteva cogliere così a fondo il tragico eccesso autobiografico esibito da un poeta ambiguo, solenne e insieme familiare, eterodosso e sofisticato nella sua apparente semplicità. Nei mesi in cui ha insegnato a Basilea, Luca si era perfettamente adattato ai ritmi ordinati e funzionali della città, alla sua quotidianità nobile e un po' ottocentesca. Aveva molto apprezzato tra l'altro che gli alberghi fornissero ai loro ospiti un biglietto per l'uso libero dei mezzi pubblici. E gli piaceva, ogni mattina, prendere il bus numero 30, che dal suo alloggio lo portava in pochi minuti alla stazione, dove poteva acquistare i giornali italiani. Poi tornava con lo stesso mezzo e veniva in istituto per le sue lezioni. In questa breve testimonianza non può mancare la foto di una felice serata di fine novembre del 2014, quando presentammo a Basilea il volume con i disegni di William Blake per la Commedia di Dante, curato da Sebastian Schütze e dalla sottoscritta per l'editore Taschen di Colonia. Anche in questo caso Luca aveva accettato con grande generosità il mio invito: qui è ripreso subito dopo il suo intervento, come sempre affettuoso e impeccabile (fig. 4). Ma voglio chiudere con due immagini più private (figg. 5 e 6), scattate il giorno dopo, durante la visita che facemmo insieme al Kunstmuseum di Basilea: Luca intento a contemplare un quadro e Luca che percorre il corridoio del museo con il suo sorriso enigmatico e un po' malinconico.

M.A.T.



  Immagini

Nota

Ripropongo qui il testo pronunciato durante l'omaggio collettivo a Luca Serianni, organizzato a Pescasseroli, in occasione del Premio Croce, il 29 luglio 2022, pochi giorni dopo la sua tragica scomparsa. Mantengo l'andamento colloquiale e l'emozione di quella particolare circostanza. Ringrazio vivamente Emma Giammattei e gli altri organizzatori per avermi dato l'occasione di partecipare a questa commemorazione. L'evento è riprodotto integralmente su https://www.youtube.com/watch?v=cJL3-yGuGqU.